
Il Resistojet a idrazina: l’idea spaziale di Yvonne Claeys Brill
Mirella Orsi
delDal lancio dello Sputnik nel 1957, sono stati lanciati nello spazio più di 20.000 satelliti. Molti di quelli, ancora in orbita intorno alla Terra hanno in dotazione il sistema di propulsione inventato da Yvonne Madelaine Claeys Brill: il Resistojet a idrazina.
Matematica, chimica ed esperta nel campo dell’ingegneria spaziale, Yvonne Claeys Brill, brevetta nel 1972 un sistema di propulsione che di fatto rappresenta una svolta epocale nella storia dell’ingegneria aereospaziale.Sin da giovane, Yvonne si interessata di ingegneria ma dato che il campus non è dotato di alloggi per donne, la sua richiesta d’iscrizione viene respinta. Questo però non la ferma e negli anni 40’, la Brill inizia a lavorare nel come ingegnera aerospaziale. Come lei stessa spiegherà in un intervista che “All’epoca nessuno aveva i titoli di studio specifici per un determinato lavoro, ma non aveva realmente importanza. Io non avevo potuto studiare ingegneria ma, gli ingegneri, dal canto loro, sapevano poco di chimica e matematica”.
Nel 1967, la scienziata progetta il Resistojet a idrazina, un sistema di propulsione che utilizzando l’idrazina come unico propellente permette di migliorare nettamente le prestazione del motore e l’affidabilità del sistema propulsivo. Nel 1983, viene lanciato il primo satellite di comunicazione che utilizza il Resistojet a idrazina, poco tempo dopo, questo sistema diventa il più usato nel settore dato che consente di prolungare la durata delle missioni e di ridurre il carico riservato al propellente a vantaggio di apparecchiature e tecnologie.
Premiata per gli importanti traguardi raggiunti nel campo aereospaziale e per il servizio reso alla crescita professionale delle donne nell’ingegneria, nel 2011, riceve dal presidente Obama la National Medal of Technology and Innovation.
Trascurando completamente il fatto che “I satelliti che utilizzano la sua invenzione costituiscono la spina dorsale della rete di comunicazione mondiale”, il New York Times, in occasione della morte della scienziata, scriveva: “Sapeva preparare un eccellente manzo alla Stroganoff, ha seguito suo marito di lavoro in lavoro e si è presa otto anni di pausa dal lavoro per crescere tre figli”. Solo a seguito di un’ondata di indignazione, il giornale modificherà il necrologio ricordando il contributo scientifico di Yvonne Claeys Brill.