
Il “Punto di Pockels”: Agnes Pockels e la nascita della Scienza delle Superfici
Mirella Orsi
La scienza delle superfici studia i fenomeni fisici e chimici che si verificano all’interfaccia di due fasi differenti come solido-liquido, solido-gas, solido-vuoto e liquido-gas. Fondamentali per la nascita di questa disciplina, sono certamente le ricerche della chimica tedesca Agnes Luise Wilhelmine Pockels che, verso la fine dell’ottocento, inventa una tecnica che permette di studiare il comportamento di molecole come saponi all’interfaccia aria-liquido.
Nata a Venezia nel 1862, fin da bambina, Agnes mostra, “un appassionato interesse per le scienze naturali, in particolare la fisica” ma, dato che alle donne non era consentito entrare nelle università, Pockels studia a casa grazie ai libri del fratello iscritto alla facoltà di fisica all’Università di Göttingen e inizia ad interessarsi all’effetto delle impurità sull’acqua pura e sull’acqua saponata osservando il comportamento di saponi e acqua mentre lavava i piatti. All’età di 20 anni, realizza un dispositivo per effettuare misurazioni quantitative sulle proprietà superficiali delle soluzioni di acqua e saponi.
La scienziata grazie a diverse modifiche realizza uno strumento che si rivela molto utile per studiare la tensione superficiale di emulsioni e soluzioni. Pockels infatti, scopre che piccole quantità di impurità possono avere un grande effetto sulla tensione superficiale dell’acqua e studiando i saponi e le soluzioni di acqua saponata, identificata il punto preciso in cui la tensione superficiale cambia bruscamente. La chimica comprende che questo “punto soglia” corrisponde al punto in cui si forma monostrato di tensioattivo e scopre che tale punto è lo stesso per un certo numero di tensioattivi. Il suo primo paper dal titolo “Tensione superficiale” viene pubblicato nel 1891 su Nature, quel “punto di soglia” identificato dalla scienziata, oggi è chiamato il “Punto di Pockels”.